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Il Brasile ammette diverse possibilità di ottenere il visto di permanenza nel Paese, purché si rispettino le condizioni dettate dalla legge. 

COM’E’ REGOLATO L’INGRESSO DI STRANIERI IN BRASILE? 

La disciplina dell’ingresso di stranieri in Brasile che intendano svolgere attività lavorativa remunerata è stata recentemente oggetto di riforma. 

La normativa attuale distingue a seconda che l’investimento straniero sia: 

- inferiore a $ 50.000,00 in tal caso il Consiglio Nazionale dell’Immigrazione può autorizzare il rilascio di un visto permanente, ove lo straniero presenti un progetto di investimento che offra un minimo di dieci nuovi posti di lavoro ai cittadini brasiliani, nei successivi cinque anni. 

-tra $ 50.000,00 e $ 200.000,00: in questo caso il Ministero del Lavoro può autorizzare la concessione di un Visto permanente allo straniero che intenda stabilirsi in Brasile con lo scopo di fare un investimento proprio, quale persona fisica, in attività produttive. La concessione del visto è pertanto condizionata ad un investimento, in moneta straniera, per un valore 
uguale o superiore a $ 50.000,00. Questa regola si applica all’investimento che ricada su un’impresa nuova o già esistente. 

-superiore a $ 200.000,00: in questo caso verrà concesso visto permanente all’amministratore o direttore straniero inviato da un investitore straniero (persona giuridica) che dimostri di aver effettuato un investimento pari o superiore a $ 200.000,00. 

Inoltre, è possibile concedere un visto in favore dell’amministratore o direttore straniero di un investitore straniero che dimostri di aver effettuato un investimento minimo equipollente a $ 50.000,00, con obbligo di creare 10 nuovi posti di lavoro, nei successivi 2 anni dall’avvio delle attività della società o dall’assunzione del candidato. 

COME SI COORDINANO QUESTE REGOLE CON L’INVESTIMENTO STRANIERO IN BRASILE? 

Per lavorare fisicamente in un’azienda brasiliana si deve risiedere in Brasile. 
Nel caso di investimento, le opzioni possibili al riconoscimento della residenza sono le seguenti. 
Un investimento in un’attività produttiva, pari o superiore a $ 50.000, consente alla società nuova di richiedere un Visto Permanente per una persona straniera, l’eventuale coniuge e i figli a carico. 

Non avendo la residenza si può comunque investire in un’attività affidando la carica d’Amministratore Unico ad un soggetto residente in Brasile, non necessariamente brasiliano: 
in questo caso l’investitore figura come Socio Residente all’Estero, e può entrare in Brasile tramite Visto Turistico della durata di 90 giorni, prorogabili per altri 90 giorni fino ad un totale di 180 giorni l’anno. In questo caso non si potrà lavorare fisicamente nell’azienda e ricevere remunerazioni, ma si potrà riesportare gli utili dopo aver pagato le tasse dovute. 

In casi eccezionali, con un investimento inferiore a 50.000 $ USD, la società che assume, per un periodo di almeno 5 anni, mano d’opera per almeno 10 persone brasiliane, ha diritto a richiedere la residenza per una persona, rilasciata a discrezione del Consiglio Nazionale dell’Immigrazione. 

Si ricorda che il capitale straniero deve essere registrato presso la Banca Centrale del Brasile come Investimento Estero Diretto, mediante certificato entro 30 giorni dall’avvenuto trasferimento. 

QUANTE PERSONE POSSONO CHIEDERE IL VISTO PERMANENTE CON L’ATTUALE NORMATIVA ? 

Ogni 50.000 $ USD investiti la società ha diritto a richiedere un Visto Permanente. Il visto permanente dà diritto ad occupare la carica di Amministratore Unico dell’azienda. Solo chi è residente, infatti, può assumere tale carica. 

COSA SI INTENDE PER INVESTIMENTO DI $ 50.000,00?

Si intende tutto quello che può essere considerato investimento nei termini in cui è espresso nello Statuto sociale relativo all’attività. 

POSSO FARE UN INVESTIMENTO IN BRASILE SENZA CHIEDERE IMMEDIATAMENTE IL VISTO PERMANENTE? 

Si. Una volta costituita la società, secondo le condizioni di legge, l’investitore può figurare come socio residente all’estero, e nel momento in cui decida di trasferirsi in Brasile, può fare domanda di visto permanente. 

L’ACQUISTO DI UN IMMOBILE IN BRASILE, DA PARTE DI UN STRANIERO, PERMETTE A ESSO DI OTTENERE IL VISTO PERMANENTE? 

No. Lo straniero che acquisti un immobile in Brasile sarà soggetto ad un visto di turismo, ovvero, la sua permanenza non dovrà superare 180 giorni nell’arco di un anno, a contare dalla data della prima entrata in territorio brasiliano. 

SE HO EFFETTUATO UN INVESTIMENTO QUALE PERSONA FISICA, POSSO ENTRARE IN BRASILE PER AMMINISTRARE LA SOCIETÀ IN CUI HO INVESTITO? 

Sì. Le condizioni sono che la persona fisica straniera abbia investito un valore minimo di $ 50.000,00 in un’azienda brasiliana, e che desideri venire in Brasile, al fine di amministrare la società.

Lo straniero dovrà essere nominato amministratore, formalmente, con atto societario registrato presso la Camera di Commercio Brasiliana.

Tale visto di residenza permanente avrà durata provvisoria di 5 anni, dopodiché, diventerà definitivo. 

POSSO ENTRARE IN BRASILE PER QUALE LAVORATORE SUBORDINATO DI UNA SOCIETA’ BRASILIANA ? 

Sì. In questo caso sarà necessario ottenere un visto temporaneo per vincolo di lavoro subordinato, che è appunto richiesto nel caso in cui un’impresa brasiliana desideri assumere, come dipendente per lavorare in Brasile, una persona fisica non residente. 
L’azienda sarà responsabile dell’inoltro della richiesta di Visto al Ministero del Lavoro brasiliano.

Si noti che la persona fisica - straniera e non residente - che otterrà questo visto non avrà poteri di amministrazione nell’impresa, ma sarà un semplice lavoratore della stessa. Questa tipologia di visto crea una serie di obblighi sia per lo straniero che per l’impresa brasiliana.

Il lavoratore straniero, per poter mantenere il visto temporaneo “per vincolo di lavoro subordinato” dovrà rimanere vincolato all’impresa che lo ha assunto fino alla conclusione del contratto di lavoro. Nell’ipotesi in cui trovi un diverso datore di lavoro (salvo se autorizzato dal Ministero della Giustizia, dopo parere del Ministero del Lavoro e Impiego) o nell’eventualità che avvenga la cessazione del rapporto subordinato, per altro motivo, vi sarà la perdita automatica del visto.

Ad ogni modo, l’azienda contraente, oltre al pagamento del salario e dei benefici concordati, dovrà farsi carico delle spese per il rimpatrio del lavoratore straniero e dei suoi familiari, sia in caso di rescissione contrattuale, sia alla naturale conclusione del rapporto lavorativo. 

Per quanto concerne l’aspetto fiscale, dopo il rilascio del visto, gli stranieri saranno considerati mano d’opera nazionale ai fini delle contribuzioni sociali, degli oneri lavorativi e di altri adempimenti inerenti. 

COME E’ TRATTATA LA QUESTIONE DELLA RESIDENZA FISCALE? 

Nel caso in cui la persona fisica straniera entri in Brasile con un visto permanente, è considerata come residente in Brasile sin dalla data del suo arrivo.

D’altro canto, se lo straniero entra nel Paese con un visto temporaneo, è considerato residente: 

- fin dalla data dell’arrivo, quando entra in Brasile per lavorare con vincolo di lavoro subordinato; 
- fin dalla data in cui compie 184 giorni di permanenza in Brasile, anche se non successivi, nell’arco di 12 mesi; 
- nella data dell’ottenimento del visto permanente, o del vincolo di lavoro subordinato, se avvenuto prima di aver compiuto i 184 giorni di permanenza, anche se non consecutivi, nell’arco di 12 mesi; 

Si consideri che, dal momento in cui lo straniero viene considerato residente in Brasile, sarà soggetto alle norme fiscali brasiliane, e dovrà pagare tasse, imposte, e presentare la Dichiarazione dell’Imposta sul Reddito: sempre, ovviamente, tenendo conto degli accordi sulla doppia imposizione intercorrenti tra il Brasile e altri paesi.