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storia 4


                                                           «Ci vogliono 150mila euro
                                                           e occhi da imprenditore»
                                                                                  Cristiano Zara, 42 anni, viaggia per
                                                                                  passione, da sempre. E per lavoro,
                                                                                  come rappresentante commerciale,
                                                                                  prima in Italia poi in Europa. Sette
                                                                                  anni fa arriva in Brasile, a Rio de
                                                                                  Janeiro: si rende conto che è un
     10         Il franchising                                                    posto meraviglioso, ma che viverci

                piace e si diffonde                                               non è facile. Eppure torna, a San
                                                                                  Salvador de Bahia. E poi decide di
                                                                                  viverci, ma a Porto Alegre, nello
      Il sistema di sviluppo di insegne                                           Stato di Rio grande do Sul, e fare
      in rete e in partnership si affer-               impresa. «Qui hai la sensazione che possano succedere cose positive, che
      ma anche in Brasile, grazie alla                 ci sia un futuro per chi ha voglia di fare. Non sono rose e fiori, però:
      diffusione dei centri commerciali.               bisogna lavorare, duramente, ogni giorno. La vita è cara, viaggiare costa, in
      Ci sono 160 centri commerciali in apertura, che  un Paese gigante senza voli low cost». Zara l’attività se la inventa, con un
      ospiteranno negozi, ristoranti, pizzerie, locali.  socio: fornire caffè e macchine, a locali che vogliono servire l’espresso.
                                                       Qualcosa di molto italiano, il caffè, proprio nella terra di produzione. «Qui,
      La presenza dei gruppi internazionali si con-
                                                       finora, si è bevuto prevalementemente il caffè all’americana. Ma
      centra nella Gdo e nella ristorazione. Ci sono
                                                       l’espresso “speciale” all’italiana piace e il consumo è cresciuto del 15-20%
      spazi per l’importazione di marchi forti italiani,
                                                       nell’ultimo periodo. Noi abbiamo creato un marchio, Ideacaffè, trovato un
      catene in franchising conosciute e consolidate.  socio produttore che fa il caffè in fazende di Bahia, secondo le nostre
      Settori: cibo, moda, accessori, estetica, servizi.  indicazioni, e un fornitore italiano, la Sanremo di Treviso, che ci dà
      1) Verificare se una catena non sia già presente.  macchine di ottima qualità. In sede, lavorano 10 persone e una rete di
      2) Proporsi come master licenziatario. 3) Pun-   furgoni per le consegne. Negli anni, è cresciuto anche un gruppo di
      tare sul meglio del Made in Italy. Il gruppo Inti-  distributori, che acquista e rivende i nostri prodotti in sette capitali della
      com, che ha creato la rete Yamamay, si è instal-  confederazione. L’anno scorso abbiamo fatturato oltre 800mila euro, ma ci
                                                       sono spazi per triplicare. L’azienda cresce già di circa il 20% l’anno». Ora
      lato come azienda in Brasile. Produce e com-
                                                       Cristiano punta a creare una rete di caffetterie Ideacaffè. «Per aprirne
      mercializza localmente intimo e beachwear e ha
                                                       una in un centro commerciale, dove i prezzi possono arrivare a 2 euro per
      stimolato la partecipazione di giovani designer
                                                       tazzina, serve un investimento di almeno 150mila euro. In strada, un locale
      brasiliani nella creazione delle nuove collezio-  può costare 30mila-40mila euro, ma dà fatturati più bassi». A chi vuole
      ni. In sviluppo: scuole di lingue, soprattutto in-  trasferirsi, consiglia: «Prima di tutto, imparate il portoghese: è
      glese, anche di piccole dimensioni. Case di ri-  indispensabile. Poi, partite con almeno 150mila euro. Infine, prendetevi
      poso, home care, negozi di                       tempo per conoscere il Paese. Con occhi da imprenditori, non da turisti».
      prodotti con frutta amaz-                        INFO: www.ideacaffe.com, email: planetgroup@hotmail.com
      zonica, prodotti organi-
      ci, pet shop e hotel per
      cani; riciclaggio; nego-
      zi e servizi di pulizie
      ecologiche, affitto macchi-
      ne blindate, addestramento cani                        «Chi pensa alla ristorazione, deve
      da guardia; scarpe customizzate;                       proporre piatti alla “brasiliana”, non
      agenzie turistiche; corsi di pilates...         {      fedeli al 100% alla ricetta originale.
                                                             Tipico esempio, la pizza: sono
                                                             pochissime le pizzerie che offrono
 Brasile                                                     una pizza come quella italiana.
                                                             Settori da esplorare sono: bar caffè,
                                                             espressi e cappuccini, yogurterie,
                                                             gelaterie artigianali»


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