Come fare business in Brasile: Legislazione per investire
23-Trattati Internazionali Brasile
Pubblicato da Consulente Online, Last modified by Consulente Online il 23 luglio 2019 09:37 PM

23.1 Aspetti Generali
I trattati sono accordi scritti stipulati tra le parti che possiedono personalità giuridica di Diritto Internazionale, potendo essere costituiti tra Stati, tra Stati e organizzazioni internazionali o tra le organizzazioni internazionali stesse, dal momento che le parti siano rappresentate da agenti abilitati. Questi strumenti mirano a disciplinare le relazioni giuridiche tra le parti, che liberamente li stipulano, e sono destinati a produrre effetti giuridici nella sfera internazionale e a raggiungere obiettivi giuridici e legittimi.
Secondo la regola di Diritto Internazionale, i trattati sono negoziati e stipulati da parti contrastanti in modo che esse siano obbligate a soddisfare le richieste in buona fede.
Dal punto di visto del Brasile, i trattati e le convenzioni sono negoziate e firmate al Capo del Potere Esecutivo, il Presidente della Repubblica, prima di essere ratificati in ambito internazionale. Nei termini dell'articolo 49, inciso I, della Costituzione Federale Brasiliana del 1988, i trattati devono essere rimessi all'approvazione del Congresso Nazionale: in primo luogo alla Camera dei Deputati e, in seguito, al Senato Federale. In seguito all'emissione del Decreto Legge da parte del Congresso, nel quale si approva il trattato, il testo viene indirizzato al Presidente brasiliano che, a sua volta, emette un decreto che va a comprendere il trattato nell'ordinamento giuridico interno, seguito dalla pubblicazione del testo internazionale. Queste fasi coordinate sono imprescindibili affinché i trattati abbiano esecuzione interna.
Parallelamente alla decisione di approvazione da parte del Congresso Nazionale, il Capo dell'Esecutivo o il Ministro degli Affari Esteri comunica la ratifica all'autorità depositaria del trattato. Infine, i trattati vengono sottoposti alla Segreteria Generale delle Nazioni Unite e riconosciuti dagli altri paesi ossia nel contesto del Diritto Internazionale.
23.2 Commercio Internazionale
In relazione al sistema multilaterale di commercio, il Brasile è membro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), che ha sostituito il quadro normativo del vecchio Accordo Generale sulle Tariffe e sul Commercio GATT (Genera) Agreement on Tar+s and Trade), del 1947, secondo l'Organizzazione che è stata creata dal trattato di Marrakesh, del 1994.
Indipendentemente dalla sua partecipazione come membro nelle istituzioni del sistema del commercio internazionale moderno, il Brasile è uno degli Stati che ha autorizzazione di firma fin dall'origine degli accordi di Bretton Woods, del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale. È anche membro fondatore e azionista della Banca Interamericana di Sviluppo (BID) e Stato-osservatore dell'Unione Europea, nella quale ha rappresentanti permanenti a Bruxelles.
Negli ultimi decenni il Brasile ha firmato trattati bilaterali con l'Austria il 13.3.1993; con la Comunità Europea il 31.1.1994; con la Turchia il 10.4.1995; e con l'Uruguay il 6.5.1997. Ha firmato anche allegati complementari con il Perù il 21.7.1999; un protocollo con l'Argentina il 19.10.1999; e un accordo con il Costa Rica il 4.4.2000. Meritano menzione anche altri accordi bilaterali: Accordo di Cooperazione Economica con l'Ungheria il 5.5.2006; Accordo di Cooperazione Economica e di Commercio con il Kazakistan il 27.9.2007; Accordo di Cooperazione Economica e Industriale con la Repubblica Ceca il 12.4.2008; Accordo di Cooperazione pe questioni Economiche, Scientifiche, Tecnologiche e di Innovazione con la Grecia il 3.4.2009; Accordo di Commercio e Cooperazione Economica con la Giordania il 23.10.2008; Memorie di accordo per la Promozione del Commercio e Investimenti conclusi con la Bolivia (11.11.2003), con il Cile (23.8.2004) e con la Colombia (27.6.2005).
23.3 Proprietà Intellettuale
In materia di protezione internazionale dei diritti della proprietà intellettuale (brevetti, marchi, disegni industriali, diritti d'autore e diritti connessi agli altri diritti di proprietà intellettuale), il Brasile è stato uno dei paesi fondatori dell'Unione di Parigi per la Protezione della Proprietà Industriale, creata nel 1883, e, in seguito, ha aderito all'Unione di Berna per la Protezione delle Opere Letterarie e Artistiche del 1886 (il 9.2.1922).
Dal 1975, il Brasile è membro dell'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI), essendo firmatario della Convenzione dell'Unione di Parigi per la Protezione della Proprietà Industriale, con le revisioni dell'Aia del 1935 e di Stoccolma del 1967, e della Convenzione di Berna per la Protezione delle Opere Letterarie e d'Arte del 1886, con la Revisione di Parigi (1971). Il Brasile è anche firmatario del Trattato di Cooperazione in materia di Brevetti (PCT), firmato a Washington nel 1970, che è stato ratificato e compreso nell'ordinamento interno brasiliano.
Il Brasile ha firmato anche altri trattati internazionali di proprietà intellettuale adottati sotto gli auspici della OMPI o amministrati dall'organizzazione: Trattato di Madrid sull'Indicazione delle Fonti del 1896; Convenzione di Roma per la Protezione degli Interpreti, Produttori di Fonogrammi e Organismi di Radiodiffusione del 1961; Accordo di Strasburgo del 1971, relativo alla Classificazione Internazionale dei Brevetti; Convenzione per la Protezione degli Interpreti e Produttori di Fonogrammi contro la Riproduzione non Autorizzata di tali Fonogrammi del 1971; e il Trattato di Nairobi per la Protezione del Simbolo Olimpico del 1981.
Dal 1994, con la creazione dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il Brasile è diventato membro dell'Accordo sugli Aspetti Commerciali dei Diritti di Proprietà Intellettuale, il TRIPS (Allegato IC dell'Accordo della OMC del 1994), che è stato incorporato all'ordinamento giuridico interno dal Decreto n° 1.355/94. Secondo i dispositivi del TRIPS e dell'Accordo costitutivo dell'OMC, qualsiasi controversia internazionale relazionata ai diritti sulla proprietà intellettuale, che coinvolga i suoi membri, può essere sollevata presso l'Organo di Soluzione delle Controversie (OSC), che possiede giurisdizione per giudicare litigi internazionali che trattano argomenti relazionati al commercio internazionale, compreso il commercio di beni, sussidi, dumping, barriere non tariffarie, servizi e proprietà intellettuale.
Nel campo delle relazioni bilaterali in materia di proprietà intellettuale, il Brasile ha firmato vari accordi: con la Svezia (1955), per la protezione dei marchi industriali e commerciali; con la Francia (1983), sulla proprietà industriale; con la vecchia URSS (1982), per la cooperazione scientifica e tecnologica; con gli USA (1957) e l'Italia (1963), sui diritti d'autore.
23.4 Tributi
In campo di leggi tributarie relative alle relazioni di commercio internazionale, il Brasile ha firmato, ratificato e incorporato al diritto interno una varietà di accordi internazionali "allo scopo di evitare la doppia riscossione dell'imposta sul reddito" (accordi internazionali sui contributi doppi), ne sono esempio gli accordi firmati con:
Germania (2006), Argentina (1982), Austria (1976), Belgio (1973), Canada (1986), Cile (2003), Cina (1993), Danimarca (1974), Ecuador (1988), Spagna (1976), Finlandia (1998), Francia (1972), Ungheria (1991), India (1992), Israele (2005), Italia (1981), Giappone (1967 e 1978), Lussemburgo (1980), Messico (2006), Norvegia (1981), Perù (2009), Filippine (1991), Portogallo (2001), Paesi bassi (1991), Sudafrica (2006), Corea del Sud (1991), Svezia (1976 e 1996), Slovacchia e Repubblica Ceca (1991), Ucraina (2006).
Allo stesso modo, il Brasile ha firmato trattati internazionali sull'esenzione dell'imposta sul reddito perle società di trasporto marittimo e aereo con i seguenti paesi: Sudafrica, Francia, Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Svizzera e Venezuela. Grazie a questi accordi, destinati alla prevenzione della doppia imposizione fiscale, il Brasile applica tasse ridotte in conformità con quanto stabilito negli accordi menzionati, contrariamente alla legislazione nazionale brasiliana, per i redditi previsti, includendo interessi relativi all'acquisizione di beni che necessitano di finanziamenti a lungo termine. Tali riduzioni di tasse sono accettate anche quando la fonte di pagamento ha sopportato la pressione fiscale, per esecuzione dei contratti, sia in Brasile che all'estero con persone residenti sia in Brasile che all'estero.
Inoltre, allo scopo di sviluppare progetti e azioni relazionate alla cooperazione tecnica nell'area fiscale e amministrativa doganale, il Brasile ha firmato un accordo complementare con Cuba, il 27.5.1998, nel quale si determina la priorità dell'amministrazione fiscale e degli altri aspetti relativi ai contributi, i processi e i sistemi presenti nelle relazioni tra l'amministrazione fiscale e le reti bancarie; l'adattamento o lo sviluppo di un sistema di classificazione della rendita; e anche l'adozione dei sistemi di informazione tecnologica per gestire la raccolta nel rispetto delle reti e della tecnologia dell'informazione, attraverso lo sviluppo di nuovi sistemi.
23.5 America Latina
Dopo la fine delle Seconda Guerra Mondiale, il Brasile è stato uno dei principali agenti nella formazione del quadro istituzionale per la definizione di una zona di libero commercio in America Latina, attuando come uno dei membri fondatori dell'Associazione Latino Americana di Libero Commercio (ALALC). Questa organizzazione è stata stabilita dal Trattato di Montevideo, firmato da Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela, il 18.2.1960. I principali obiettivi della ALALC erano la creazione graduale di un mercato comune in America Latina e la promozione di sforzi per l'integrazione a livello regionale.
Il 12.8.1980, a Montevideo, i membri della ALALC hanno istituito l'Associazione Latino-Americana di Integrazione (ALADI), organizzazione regionale che è entrata in vigore nel Marzo del 1981. Secondo l'art. 1 del trattato del 1980 (Decreto n° 87.054/82), le parti contraenti della ALADI sottolineano che la loro principale preoccupazione sarebbe di "perseguire il processo di integrazione con lo scopo di promuovere lo sviluppo economico-sociale, armonico, equilibrato della regione". Il Trattato di Montevideo del 1980 stabilisce importanti principi relativi al processo di integrazione: i) pluralismo; ii) convergenza; iii) flessibilità; iv) trattamento differenziato; e v) molteplicità. Tali principi differiscono in modo significativo dai contorni base dello schema di liberalizzazione del commercio stabilito dal Trattato di Montevideo del 1980, che ha dato origine all'ALALC.
Secondo la tradizione del libero commercio della regione, nonostante lo scopo limitato dei vecchi trattati della ALALC e della ALADI, Brasile e Argentina hanno concluso, in seguito, importanti trattati bilaterali, destinati principalmente alla creazione di un'area di mercato comune bilaterale: il Trattato di Integrazione, Cooperazione, Sviluppo, firmato a Buenos Aires il 29.11.1988, e 24 Protocolli, seguiti da altri accordi bilaterali sugli argomenti topici, tra i quali emerge il Trattato per la Creazione di uno Statuto di Imprese Bi-nazionali Brasile-Argentina, il 6.6.1990.
Sforzi aggiuntivi nel contesto del processo di integrazione regionale portarono alla creazione del Mercato Comune del Sud (MERCOSUL), del 1991, secondo i dispositivi del Trattato di Asunción, firmato da Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay il 26.3.1991 (Trattato di Asunción).
Il principale quadro normativo della ALADI prevede tre meccanismi perla creazione di zone di commercio preferenziale nella regione dell'America Latina: (i) tariffe regionali preferenziali concesse ai prodotti originari di un paese contraente la ALADI, paragonate alle tariffe applicate per l'esportazione verso paesi terzi; (ii) accordi con obiettivo parziale tra due o più parti contraenti la ALADI (si veda, per esempio, la Risoluzione n° 2 del Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri, del 12.8.1980, sugli accordi con obiettivo parziale firmati in conformità con i dispositivi del Trattato di Montevideo, che crea la ALADI).
Gli accordi regionali o con obiettivo parziale sono destinati allo sgravio fiscale e alla promozione commerciale, oltre agli aspetti di nuove politiche sull'integrazione regionale, come quelle relative al completamento economico, commercio agricolo, cooperazione in questioni finanziarie, fiscali, tributarie e di salute; cooperazione scientifica e tecnologica; protezione dell'ambiente; transito di prodotti farmaceutici; promozione del turismo; norme tecniche e altre aree. Nel contesto della ALADI, il Brasile ha firmato anche accordi multilaterali di natura economica con Argentina, Cile, Messico, Uruguay e Venezuela, nel 1995, e, bilateralmente, Accordi di Assistenza Economica Mutua con Cile (1996, 2006), Bolivia (1997, 2005), Messico (2002) e di Assistenza Economica Mutua con Portata Limitata con il Suriname (2005). Sono i cosiddetti Accordi di Completamento Economico (ACE).
Soprattutto per accordi con obiettivo parziale, le parti contraenti della ALADI possono negoziare diversi argomenti relativi ai processi di integrazione regionale, come (i) norme di condotta del commercio: sussidi e diritti compensatori, pratiche sleali del commercio internazionale, licenze e processo di importazione; e (ii) altre norme in materia non tariffaria: pagamenti, cooperazione in ambito finanziario, cooperazione fiscale, cooperazione sanitaria relativa ad animali e piante, cooperazione doganale, facilitazione nel trasporto e acquisti governativi.
Inoltre, nel contesto della ALADI, le parti contraenti adottano diversi sistemi preferenziali, composti da liste di apertura del mercato e programmi di cooperazione, come nei settori delle strategie di investimento, appoggio finanziario e tecnologico. Le parti contraenti l'ALADI conferiscono anche trattamento preferenziale ad alcuni paesi meno fortunati della regione (come Bolivia, Ecuador e Paraguay), attraverso metodi compensatori, mirando a favorire la loro partecipazione all'integrazione regionale.
Considerando che il Trattato di Montevideo del 1980 è "un trattato quadroH,lo sviluppo istituzionale e normativo del processo di integrazione tra i paesi dell'America Latina è ancora in completamento e modellato su altri accordi regionali multilaterali, trattati e organizzazioni, come la Comunità Andina, il MERCOSUL, il G-3, l'Accordo di Libero Commercio, l'Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUL). In questo senso, la ALADI ha stabilito consenso per la flessibilità e la convergenza dei principi guida dei processi di integrazione regionale dell'America Latina, con la finalità di approfondire e ampliare un'area economica comune. Questa iniziativa non è stata definita con un approccio pilotato dal mercato, ma dallo sviluppo graduale e aperto del processo di integrazione.
23.6 Mercato Comune del Sud (MERCOSUL)
Il Trattato del Mercato Comune del Sud (MERCOSUL), stipulato il 26.3.1991 ad Assunpào, Paraguay, con l'intento di costituire un mercato comune tra Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay (gli Stati membri originali del MERCOSUL), prevede i seguenti obiettivi:
a) la libera circolazione di beni, servizi e prodotti tra gli stati membri tramite l'eliminazione delle barriere tariffarie e non tariffarie tra i paesi;
b) lo stabilimento di una tariffa esterna comune e l'adozione di una politica commerciale comune di relazione, nell'ambito regionale e internazionale;
c) il coordinamento delle politiche macroeconomiche settoriali, tra gli stati membri, in relazione al commercio estero, agricoltura, industria, materia fiscale, cambio, capitale, servizi, politica doganale, trasporto e comunicazione;
d) compromesso degli stati membri per armonizzare le legislazioni allo scopo di definire un processo di integrazione completa.
Gli stati associati al MERCOSUL sono: Cile e Bolivia (entrambi nel 1996), Perù (2003), Venezuela, Colombia e Ecuador (nel 2004). Con la conclusione degli Accordi di Completamento Economico, si vuole istituire una zona di libero commercio tra il MERCOSUL e ciascuno dei paesi associati, ai quali saranno applicate condizioni tariffarie differenti. Alcuni di essi come Cile e Venezuela, stanno negoziando l'adesione al MERCOSUL come stato membro che potrebbe avvenire nel prossimo futuro.
Cinque allegati integrano il Trattato di Assunpào, firmato nel 1991, che ha istituito il MERCOSUL: 1) Programma di Liberalizzazione Commerciale, 11) Regime Generale di Origine, III) Soluzione delle controversie, IV) Clausole di salvaguardia e V) Sotto-gruppi di lavoro del Gruppo Mercato Comune. L'applicazione dei dispositivi previsti nei riferiti allegati avviene con l'articolo 32 del Trattato di Assunpào. In questo senso, è importante sottolineare che il Trattato del 1991 sta diventando sempre più forte e ampio in ragione dell'adozione di protocolli specifici relativi alle suddette materie. La struttura istituzione del MERCOSUL si basa sulle regole definite nel Trattato di Assunpào e nel Protocollo di Ouro Preto del 1994 (Protocollo Addizionale al Trattato di Assunpào sulle strutture istituzionali del MERCOSUL del 1994), che enfatizza gli obiettivi e i principi dell'Organizzazione, in particolare l'implementazione di un'Unione Doganale come tappa fondamentale per il consolidamento del Mercato Comune.
Secondo l'articolo 12 del Protocollo di Ouro Preto, gli organi istituzionali del MERCOSUL sono i seguenti:
a) Consiglio del Mercato Comune (CMC), composto dai Ministri degli Affari Esteri (o equivalente) degli Stati Membri del MERCOSUL. È l'entità istituzionale più alta prevista nella struttura dell'organizzazione ed ha poteri decisionali riguardo la vigilanza e l'implementazione delle disposizioni stabilite nel Trattato di Assunpào. Il CMC è l'entità che rappresenta il MERCOSUL nelle negoziazioni e nella firma di trattati e di accordi con stati non parte del MERCOSUL (paesi terzi), con istituzioni internazionali e altri paesi in generale.
b) Gruppo Mercato Comune (GMC), composto da quattro membri permanenti e da quattro supplenti nominati dagli Stati membri del MERCOSUL, rappresenta le seguenti entità od organi statali equivalenti: Ministero degli Affari Esteri; Ministero dell'Economia e delle Finanze (o equivalente); la Banca Centrale. Il GMC è il corpo esecutivo del MERCOSUL, incaricato di implementare le decisioni prese dal CMC. Gli altri compiti del GCM sono i seguenti: i) supervisionare le attività della Commissione del Commercio del MERCOSUL (CCM) e degli organi amministrativi; ii) proporre misure direzionate all'implementazione di un programma di liberalizzazione commerciale; iii) coordinare una politica macroeconomica; iv) partecipare a trattative con agenzie internazionali e Stati che non sono una parte contraente negli accordi e, se necessario, risolvere le controversie in ambito MERCOSUL; e v) organizzare e coordinare le attività realizzate dai Sotto-gruppi di Lavoro;
c) Commissione di Commercio del MERCOSUL (CCM), composta da quattro membri permanenti e quattro supplenti, nominati dagli Stati membri del MERCOSUL, e coordinata dai Ministri degli Affari Esteri. È responsabile di assicurare il raggiungimento dei meccanismi relazionati all'implementazione della politica commerciale comune. La CCM è anche incaricata di parlare a nome degli stati membri per qualsiasi questione sollevata sulla Tariffa Esterna Comune e sulle obiezioni ad essa relative per il settore privato;
d) Commissione Parlamentare Congiunta (CPC), composta da sessantaquattro membri permanenti e altrettanti supplenti. Ciascuno degli stati membri nomina sedici membri, i quali dovranno essere parte dei rispettivi Congressi Nazionali. La CPC rappresenta i corpi legislativi degli stati membri del MERCOSUL. Nell'ambito della struttura istituzionale del MERCOSUL, la CPC assume un ruolo consultivo e prende decisioni;
e) Segretaria Amministrativa (SAM) e Forum Consultivo Economico e Sociale (FCES), la SAM è incaricata di gestire le pubblicazioni sul Bollettino Ufficiale del MERCOSUL e di custodire documenti rilevanti. È anche responsabile di rendere pubbliche le attività del GMC. Il FCES, invece, è l'entità che rappresenta le aree economiche e sociali degli stati membri del MERCOSUL, è un organo consultivo;
f) Sottogruppi di lavoro(SGTs), subordinati al GMC. Il loro compito è gestire studi in materie specifiche di interesse del MERCOSUL e prendere decisioni e risoluzioni che saranno successivamente supervisionate e controllate dal CMC. Attualmente, esistono quindici sottogruppi di lavoro, nelle seguenti aree:
SGT n° 1, Comunicazione; SGT n° 2, Aspetti Istituzionali; SGT n° 3, Regolamenti Tecnici e Validazione di Conformità; SGT n° 4, Questioni Finanziarie; SGT n° 5, Trasporti; SGT n° 6, Ambiente; SGT n° 7, Industria; SGT n° 8, Agricoltura; SGT n° 9, Energia; SGT n° 10, Relazioni di lavoro, impiego e sicurezza sociale; SGT n° 11, Salute; SGT n° 12, Investimenti; SGT n° 13 - Commercio Elettronico; SGT n° 14, Congiuntura Economica e Commerciale; SGT n°15 - Miniere.
Con la Decisione CMC N° 23/05, il Consiglio del Mercato Comune ha adottato il Protocollo Costitutivo del Parlamento del MERCOSUL (Protocollo Costitutivo del Parlamento del MERCOSUL). Con sede a Montevideo, il Parlamento servirà come nuovo organo di organizzazione, per rappresentare i cittadini della regione in forma indipendente e autonoma. Pertanto, il Parlamento non sarà un organo rappresentativo degli stati membri, essendo il suo compito principale quello di rappresentare i cittadini del MERCOSUL. La prima fase di implementazione è stata il 31.12.2006; con il secondo e ultimo passo, a partire dal gennaio 2014, il Parlamento del MERCOSUL sarà totalmente integrato dai rappresentanti eletti a suffragio universale, diretto e segreto dei cittadini, nello stesso giorno, in tutti gli stati membri.
La decisione CMC n° 56/07 del Consiglio del mercato Comune stabilisce il principale orientamento per una riforma istituzionale dell'Organizzazione: (i) la ristrutturazione degli organi decisionali del MERCOSUL e dei suoi organi affiliati, incluso le loro competenze; (ii) il rinforzo del sistema delle controversie del MERCOSUL, così come il rafforzamento dei suoi organi istituzionali; (iii) il miglioramento dei meccanismi relazionati alla trasposizione, entrata in vigore e applicazione delle norme del MERCOSUL e dei suoi regolamenti (normative del MERCOSUL); iv) definizione di una struttura di bilancio capace di inglobare tanto le richieste della Segreteria del MERCOSUL che della Segretaria del Tribunale Permanente di Revisione (TPR).
Con la Risoluzione GMC n° 6/10, il Gruppo Mercato Comune ha approvato la creazione della Riunione di Alto Livello per l'Analisi Istituzionale del MERCOSUL (Riunione di Alto Livello per l'Analisi Istituzionale del MERCOSUR - RANAIM). Gli obiettivi di tale riunione sono l'analisi dei principali aspetti istituzionali relativi al MERCOSUL, la formulazione delle politiche proposte orientate al miglioramento del processo di integrazione o rafforzamento delle istituzioni del blocco.
Dal 12.1.1995, non esistono più barriere tariffarie tra gli stati membri del MERCOSUL. La maggior parte dei prodotti commercializzati tra i quattro paesi, con alcune eccezioni, non soffre l'incidenza dei dazi doganali. È stata stabilita un'Unione Doganale dal 12.1.1995. A questo proposito è stata creata come strumento per rendere gli stati membri più competitivi sul mercato internazionale, la Tariffa Esterna Comune (TEC).
Le richieste di modifica dell'aliquota delle TEC vigente sono stimate dal Comitato Tecnico n2 1 della Commissione di Commercio del MERCOSUL (CCM), che effettua un'analisi tecnica. Dopo le necessarie consulte pubbliche interne, le richieste sono sottoposte all'analisi della CCM e approvate dalla Risoluzione del Gruppo Mercato Comune. Nel contesto normativo brasiliano, l'analisi di queste richieste è realizzata dalla Camera del Commercio Estero (CAMEX), organo del Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio (MDIC). La CAMEX è l'organo nazionale brasiliano con competenza ad incorporare le alterazioni relative alla TEC approvate dal CMC all'ordinamento giuridico nazionale, mediante pubblicazione delle soluzioni specifiche.
Così come accade per il mercato comune dell'Unione Europea, la TEC dovrà essere il fondamento del processo di integrazione del MERCOSUL. Questa tariffa coprirà la maggior parte dei prodotti importati da paesi che non fanno parte del blocco, con l'eccezione di quei prodotti considerati "sensibili" nei rispettivi Paesi. Nel caso del Brasile, per esempio, i beni sensibili sono quelli connessi al capitale, all'informatica e alle telecomunicazioni.
Allo scopo di evitare sviamento del flusso del commercio intra-blocco, gli stati membri del MERCOSUL stabiliranno una tariffa esterna comune che deve variare dallo 0% al 20%, basata su undici livelli di aliquote, aumentando di due in due. Secondo la Decisione del Consiglio del Mercato Comune (CMC) n°22/94, una TEC del 14% è stata implementata per beni di capitale, applicabile in riferimento al Brasile e all'Argentina a partire dal 1°.1.2001. Nel 2010, in virtù della Decisione GMC n° 60 del Gruppo Mercato Comune, i membri del Gruppo per l'Integrazione Produttiva hanno avuto l'aggiornamento del proprio status nel MERCOSUL e vengono integrati nel Gruppo Mercato Comune. Tale decisione incide sulla condizione di implementazione di soluzioni riguardo la TEC per il Paraguay e per l'Uruguay. Di conseguenza, secondo le Decisioni GMC n° 28/09 e n° 61/10, Uruguay e Paraguay, rispettivamente, concordano sull'applicare definitivamente la TEC a partire dal Dicembre 2011.
Nei termini della Decisione CMC n° 34/2003, il Consiglio del mercato Comune ha introdotto il Regime Comune dell'Importazione dei Beni di Capitale non Prodotti nel MERCOSUL. L'importazione di tali beni ha come obiettivo la modernizzazione del settore produttivo degli stati membri e l'incentivo agli investimenti nella regione. Sono state create due liste di prodotti: Lista Comune del Regime, temporaneamente con aliquota del 0% e Liste Nazionali, temporaneamente con aliquota del 2% per prodotti non accettati nella Lista Comune.
I beni inclusi nelle suddette liste resteranno sotto la tutela dell'importazione con aliquote differenziate per periodi di minimo ventuno e massimo ventisette mesi, contati dall'inclusione nella lista, prorogabile per lo stesso periodo tramite sollecito di una parte del CMC. Nella Decisione CMC n° 40/2005, il Consiglio di Mercato Comune ha prorogato al 1.1.2011 il periodo iniziale di entrata in vigore del regime 1.1.2006. Gli stati membri potranno mantenere i propri regimi nazionali di importazione dei beni e capitali nuovi.
Gli stati membri del MERCOSUL sono in attesa di una regolamentazione simile perla modifica della TEC peri beni di capitale prodotti nella regione, che dovrà essere stata presentata dagli stati membri alla Commissione del Commercio fino al 30.6.2001. In seguito a diverse proroghe, la Decisione del CMC n° 40/2005 ha fissato il giorno 31.12.2006 come limite per il Gruppo di Alto Livello per esaminare la consistenza e la dispersione della Tariffa Esterna Comune e presentare tale proposta di modifica della TEC per i beni di capitale.
In relazione ai beni informatici e telecomunicazioni, la Decisione CMC n° 07/1994 stabilisce la convergenza delle tariffe per il 1°.1.2006. È stata fissata una tariffa massima comune del 16% vigente a partire da quella data. La Decisione CMC n° 33/03 dispone che la Commissione del Commercio dovrà negoziare un Regime Comune di Beni di Informatica e Telecomunicazioni, il quale doveva essere approvato dal Consiglio di Mercato Comune fino al 31.12.2005. Recentemente, la Decisione CMC n° 39/2005 ha appena prorogato questo periodo fino al 31.12.2006, poiché ha istituito il Gruppo di Alto Livello per Esaminare la Consistenza e Dispersione della Tariffa Esterna Comune. Questo gruppo è stato anche sollecitato affinché elaborasse, fino al 30.6.2006, una proposta per la revisione della TEC per beni di informatica e telecomunicazioni, da essere applicata il 1°.1.2009. Le modifiche richieste devono essere collocate in pratica conforme un cronogramma di convergenza vigente a partire dal 1°.1.2007. In questo stadio, gli stati membri potranno applicare un'aliquota differente dalla TEC in vigore, entro lo 0%, tramite la realizzazione di consultazioni tra Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay.
Con la creazione del Gruppo Ad Hoc per i Settori di Beni di Capitali e Beni di Informatica e Telecomunicazioni (GAH BK/BIT), tramite la Decisione CMC n° 58/08, questi obblighi sono ammessi. Di conseguenza i Membri dovevano proporre, fino al 31.12.2015, un Sistema Comune per i Beni di Tecnologia dell'Informazione e Telecomunicazioni non Prodotti nel MERCOSUL. Pertanto, sono state stabilite nuove tempistiche per l'applicazione di aliquote nazionali sulle importazioni di beni connessi alla Tecnologia dell'Informazione. Secondo quanto definito dalla Decisione CMC n° 57/10, Brasile e Argentina possono applicare tariffe distinte, entro lo 0%, fino al 31.12.2015. Uruguay e Paraguay potranno applicare la tariffa dello 0%, per i beni Ti provenienti da paesi terzi, quindi non membri del MERCOSUL, e del 2% per gli altri paesi, fino al 31.12.2018 e 31.12.2019, rispettivamente.
Gli stati membri del MERCOSUL si impegnano inoltre, secondo le Decisioni CMC n° 69/2000 e n° 33/2005, a eliminare completamente, fino al 31.12.2007, i regimi doganali speciali di importazione adottati unilateralmente. Tale obbligo non include le Aree Doganali Speciali, ma solo i regimi e i benefici che implichino esenzione parziale o totale dei diritti doganali che gravano sull'importazione temporanea o definitiva delle merci e che non abbia come obiettivo il miglioramento e a posteriori l'esportazione delle merci verso paesi terzi. I prodotti elaborati che utilizzino tali meccanismi beneficeranno del regime del libero commercio nel contesto del MERCOSUL fino al 31.12.2007, se rispetteranno le normative del Regime Originario del MERCOSUL. Allo stesso modo, il CMC ha stabilito altre esenzioni che si riferiscono ai beni destinati ad attività specifiche di esecuzione del coordinamento o alla promozione di ricerche scientifiche o tecnologiche che siano riconosciute come tali dalle Autorità Competenti di ciascuno stato membro, senza che siano soggette alla TEC, secondo quanto previsto dalla Decisione n° 36/2003.
La Decisione CMC 68/00, a sua volta, prevede che gli stati membri del MERCOSUL possano stabilire e mantenere una lista di 100 (cento) voci del Regime Giuridico Comune della Nomenclatura Comune del MERCOSUL (NCM) come eccezioni alla TEC, fino al 31.12.2002. Gli stati membri possono modificare fino al 20% dei prodotti in questa lista di esecuzione ogni sei mesi, se debitamente autorizzati con anticipo dal GMC. Secondo una decisione più recente in materia, la Decisione CMC n°58/2010, fino al 31.12.2011, Brasile e Argentina potevano mantenere la lista di 100 (cento) voci come eccezioni alla TEC; l'Uruguay, una lista di 225 (duecentoventicinque) elementi; e il Paraguay, una lista di 149 (centoquarantanove) elementi.
Recentemente, il MERCOSUL ha approvato la Decisione n° 56/2010, con la quale gli stati membri hanno approvato il Programma dell'Unione Doganale. Fino ad oggi, si tratta del più importante progetto di coordinamento macroeconomico dentro al blocco e che include, la Politica Auto motiva Comune, Incentivi Economici al Commercio, Strategia di Difesa Comune, Integrazione nella Produzione e Semplificazione e Armonizzazione dei Processi Doganali intra-zona. Il Consiglio del Mercato Comune ha approvato e regolamentato recentemente l'eliminazione della doppia imposizione fiscale e distribuzione della utile doganale (Decisioni CMC n°54/2004 e n° 37/2005). Così, i beni importati da paesi terzi che entrano nel territorio di uno degli stati membri a partire dal 1°.1.2006 avranno lo stesso trattamento degli originali, sia per la circolazione all'interno delle frontiere del MERCOSUL sia per il coinvolgimento in processi produttivi, poiché gli viene applicata (i) una TEC dello 0% o (ii) una preferenza tariffaria del 100%, quadripartite e simultaneamente, e che siano soggette agli stessi requisiti degli originari, nell'ambito degli accordi sottoscritti dal MERCOSUL, senza quote né requisiti di natura temporanea, se siano originali o derivati da paese o gruppi di paesi ai quali viene assegnato tale preferenza. Si trova la lista dei suddetti prodotti negli Allegati I e II della suddetta Decisione CMC e sarà aggiornata periodicamente dal Consiglio del Mercato Comune. L'eliminazione della doppia imposizione fiscale della TEC costituisce la soluzione ad uno dei principali problemi del regime doganale istituito dal blocco.
La scelta più recente su tali questioni è la Decisione CMC n° 10/10, secondo la quale la doppia imposizione fiscale e la distribuzione dei guadagni doganali saranno conclusi il 31.12.2016, dopo tre periodi di incorporazione dei cambiamenti. Tale processo, come già osservato, è caratterizzato dall'eliminazione graduale della tariffa interna e dalle restrizioni regolamentari.
Come si può osservare, lo stadio avanzato dei meccanismi di consolidamento del MERCOSUL dimostra che il processo di integrazione dell'America Latina, almeno per quanto riguarda il Cono Sud, non è solo mera teoria, ma un passo importante che mira all'integrazione e alla cooperazione. Dopo vent'anni di esistenza, il MERCOSUL ha dimostrato che gli stati membri e gli stati associati hanno raggiunto risultati positivi e concreti.

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