Come fare business in Brasile: Legislazione per investire
21-Rappresentanza Commerciale e Distribuzione in Brasile
Pubblicato da Consulente Online, Last modified by Consulente Online il 23 luglio 2019 09:37 PM

Tra le specie di contratto presenti nel diritto brasiliano, ne emergono due che esercitano un ruolo fondamentale per imprenditori e investitori stranieri: la rappresentanza commerciale e la distribuzione.
In questi contratti, la parte contraente si assume l'obbligo di promuovere la realizzazione di determinate trattative, per conto del contrattante, a carattere non eventuale e senza vincoli di dipendenza.
Interminigenerali,se la relazione tra le parti coinvolge un'intermediazione del distributore a nome dei prodotti del contrattante, e non il suo obbligo di acquistare prodotti da rivendere, si parla di contratto di Rappresentanza Commerciale o Agenzia, regolato dalla Legge n°4.886.45 Invece, quando l'agente abbia a sua disposizione l'oggetto negoziato, si parla di contratto di Distribuzione, regolato dal Codice Civile Brasiliano.
Eppure, è importante notare che, se la relazione di distribuzione tra le parti è legata ad autoveicoli dalla Legge n°6.729, sono proibite regolazioni contrattuali che non siano presenti in quest'ultima legge, risultando nulla e invalida qualsiasi altra clausola.
Vediamo quindi le peculiarità di questi tipi di contratto.
21.1 Rappresentanza Commerciale (Agenzia)
La rappresentanza commerciale, in Brasile, è regolata dalla Legge n°4.886, del 9.12.1965 e, più recentemente, dal Nuovo Codice Civile,
45 Alcuni eminenti esperti brasiliani della materia, come José Alexandre Tavares Guerreiro, accettano la possibilità che la Legge n°6.729 regoli i contratti di distribuzione, a parte quelli che trattano veicoli e automotrici trattati in una legge specifica. nel quale riceve la denominazione di "Agenzia". Secondo questa Legge, l'Agenzia è definita come un'attività di intermediazione, realizzata in modo permanente, da qualsiasi persona fisica o giuridica46 incaricata di agire sul mercato come intermediario di prodotti e servizi di un'unica impresa o più.47
Per questo, l'Agente (o Rappresentante Commerciale) eserciterà la sua funzione raccogliendo proposte da possibili compratori e rimettendole all'approvazione dell'impresa rappresentata. In caso di accettazione della proposta, l'Agente avrà diritto a una percentuale sulla transazione, previamente e contrattualmente definita (commissione), commisurata all'effettivo pagamento da parte del compratore, eccetto se il contratto prevede il diritto della commissione indipendentemente dal pagamento dell'acquirente. È importante sottolineare che indipendentemente dalla performance dell'Agente, questi avrà diritto alla commissione su qualsiasi trattativa realizzata nella sua area di azione, salvo sia previsto differentemente.
È anche previsto, nelle leggi sopra menzionate, che ogni Rappresentante Commerciale sia obbligato a registrarsi al Consiglio dei Rappresentanti Commerciali dello Stato membro dove esercita la sua attività, considerando che tali Consigli hanno potere di regolamentare la professione in oggetto. Tuttavia, le società che forniscono servizio di agenzia devono avere i relativi atti di costituzione registrati alla Camera di Commercio, e gli autonomi devono registrarsi alla giunta come imprenditori.
Secondo l'articolo 27 della legge n° 4.886/65, il contratto deve essere scritto e dovrà contenere, oltre alle specifiche concordata tra le parti, gli elementi previsti in tale articolo come, per esempio: (i) condizioni
46 Che ottiene denominazione legale di Rappresentante Commerciale o Agente.
47 In base all’esistenza o meno della clausola di esclusività nel contratto firmato da entrambe le parti. generali di rappresentanza; (ii) indicazioni e caratteristiche dei prodotti; (iii) durata del contratto; (iv) indicazione dell'area o aree nelle quali la rappresentanza sarà esercitata, così come il permesso (o meno) per la società rappresentata a realizzare vendite proprie (dirette) nell'area o nelle aree indicate; (v) ammissione totale o parziale di esclusività nell'area delle vendite; (vi) retribuzione (commissione) a favore del Rappresentante Commerciale e determinazione del suo pagamento, commisurato (o meno) al ricevimento del prezzo pattuito dal compratore; (vii) esclusività (o meno) a favore dei prodotti della società rappresentata; (viii) indennità del Rappresentante Commerciale in caso di conclusione ingiustificata del contratto, che non può essere inferiore all'equivalente di 1/12 della retribuzione totale della relazione commerciale.
È molto importante sottolineare che, nonostante la clausola esistente nell'articolo 1° della Legge n°4.886 indichi che non vi sia rapporto di lavoro tra le parti contraenti, a causa della vasta gamma di argomenti di competenza della legislazione sul lavoro brasiliana, c'è serio rischio che l'impresa rappresentata incappi in reclami sulle condizioni di lavoro dei propri rappresentanti commerciali48, a meno che il rappresentante non sia una società.
Per evitare tali reclami e i conseguenti esborsi economici, è di cruciale rilevanza che l'impresa rappresentata includa le seguenti restrizioni nei contratti di Rappresentanza Commerciale: (i) il Rappresentante Commerciale deve sempre essere una società formata da minimo due soci; (ii) l'impresa rappresentata deve evitare ordini diretti alle persone della società rappresentante, e tali ordini devono limitarsi allo svolgimento degli obblighi del rappresentante.49
48 Basate sulla presunzione del lavoro, una volta provata al concomitanza dei fattori personali, dipendenza salariale, abitudine e subordinazione.
49 Già previste nel contratto e dalle Leggi nº4.886 e 8.420.
21.2 Contratti di Distribuzione
I contratti di distribuzione in Brasile possono essere suddivisi in due categorie simili, ma non identiche:
a) Contratti di Distribuzione Commerciale;
b) Contratti di Distribuzione Ordinaria.
21.2.1 Contratti di Distribuzione Commerciale
La prima delle categorie sopra menzionate è regolata dalla Legge n°6.729, del 28.11.1979 (con alterazioni derivanti dalla Legge n°8.132, del 26.12.1990) ed è ristretta alle relazioni instaurate tra costruttori di autoveicoli e relativi distributori (rivenditori).
Secondo l'articolo 2° della Legge 6.729, sono autoveicoli su terra automobili, camion, autobus, macchine agricole, motocicli e simili, pertanto è chiaro che gli altri tipi di veicolo non simili, come barche, macchine non agricole, sono esclusi dall'ambito di competenza della suddetta legge, appartenendo, di conseguenza, alla seconda categoria, ossia, a quella dei contratti ordinari di distribuzione, trattati in seguito.
Secondo la Legge n°6.729 (articolo 3°), gli accordi di distribuzione commerciale, nella parte riguardante la funzione del Distributore, comprendono il commercio di autoveicoli descritti nell'articolo 2° e i suoi pezzi manufatti dai rispettivi produttori, l'assistenza tecnica ai consumatori e il permesso per l'uso del marchio registrato del produttore.
Tra le clausole dell'articolo 3° della Legge n°6.729, troviamo anche la possibilità di Accordo di Distribuzione Commerciale che prevede la proibizione della commercializzazione di autoveicoli nuovi, prodotti da altri produttori.5O D'altra parte i rivenditori hanno il diritto a commercializzare pezzi nuovi prodotti o commercializzati da terzi, tenendo in considerazione l'obbligo del "livello di fedeltà".51 Oltre a questo, i rivenditori hanno diritto a commerciare veicoli usati e ricambi auto originali di altri produttori, così come altre merci e servizi compatibili con il contratto.
Nell'articolo 5° della Legge n°6.729, si trovano le clausole base, che devono essere contenute in tutti gli Accordi di Distribuzione Commerciale, elencate qui a seguito: (i) definizione dell'area operativa nella quale il rivenditore eserciterà le sue attività52, (ii) distanze minime tra gli stabilimenti di rivenditori differenti.53
La società rivenditrice si impegna anche a negoziare i veicoli e i ricambi del produttore, così come a dare assistenza tecnica ai consumatori, secondo il rispettivo Accordo di Distribuzione Commerciale. Tuttavia, al rivenditore è proibito esercitare tali attività fuori dalla sua area operativa delimitata.54
Nonostante l'area operativa sia definita nell'Accordo di Distribuzione Commerciale, nell'interesse del rivenditore, l'articolo 6° della Legge n°6.729 permette al produttore di mettere sotto contratto un nuovo distributore, se il mercato locale presenta le giuste condizioni o ci sia una posizione aperta derivante dal termine dell'accordo precedente.55
50 In Brasile è molto frequente trovare tali restrizioni a questo tipo di accordo.
51 Definito nell’articolo 8° della Legge n°6.729 come la quantità minima dei ricambi del produttore che i rivenditori sono obbligati ad acquistare, secondo le clausole previste nella convenzione di categoria.
52 Che potrà essere riservata a più di un rivenditore, eccetto nel caso di esclusività concessa a uno specifico rivenditore.
53 Secondo il criterio del potenziale di mercato.
54 In qualsiasi forma, i consumatori hanno sempre il diritto di scelta libera di qualsiasi rivenditrice al fine di acquisire i beni prodotti dal produttore, eccetto d’altra parte il diritto del distributore ad essere rimborsato per l’assistenza tecnica prestata al consumatore che abbia acquisito il prodotto di un altro distributore.
55 In qualsiasi di questi casi, la Legge n°6.729 proibisce qualsiasi contratto nuovo che possa
L'Accordo di Distribuzione Commerciale deve anche prevedere secondo l'articolo 7° della Legge n°6.729, una "Quota di Autoveicoli " obbligatoria, che i distributori devono acquisire, che deve essere definita secondo i seguenti elementi: (i) bisogn definire una stima della produzione56, (ii) la "quota" deve corrispondere a una parte della produzione stimata57, (iii) le parti contraenti devono concordare sulla quota58, (iv) la definizione della quota non necessita di considerare lo stock a magazzino del distributore59 e deve essere revisionata annualmente.60
L'articolo 10 della Legge n°6.729, sopra menzionato, apre per le parti contraenti la possibilità di includere nel proprio Accordo di Distribuzione Commerciale un obbligo per il distributore a mantenere in magazzino una quantità di prodotd proporzionale al fatturato derivante dalla vendita di nuovi prodotd.61
mettere a rischio i distributori già sotto contratto, nonostante non sia garantito il diritto di preferenza del distributore già stabilito in una specifica area operativa dove siano possibili, in termini di aspettativa di mercato, nuove contrattazioni.
56 Per prodotto e considerando il mercato interno, nel periodo annuale successivo e in accordo con le prospettive del mercato.
57 Composta da una diversità di prodotti differenti e indipendenti.
58 In consonanza con la reale capacità di negoziazione e performance del mercato, così come le possibilità delle trattative in area operativa.
59 Così come previsto nell’articolo 10 della Legge n°6.729.
60 Se nessun accorgimento necessario è stato realizzato prima di questo, per differenze eventuali tra la produzione attuale del produttore e quella stimata.
61 Tuttavia, sempre che l’Accordo di Distribuzione Commerciale preveda tale obbligo di magazzino minimo per il distributore, questi avrà diritto a delimitarlo nel modo seguente:
a) Per autoveicoli in generale: 65% dell’equivalente mensile per la quota annuale prevista nell’articolo 2° della Legge n°6.729, prima menzionata;
b) per camion: 30% della rispettiva quota annuale;
c) per trattori: 4% della quota annuale;
d) per i ricambi auto: d.1) accessori: 5% di tutte le vendite effettuate negli ultimo dodici mesi; d.2) altri componenti: qualsiasi valore definito che sia superiore al prezzo di acquisizione del produttore, relativo alle vendite al dettaglio effettuate dal distributore negli ultimi tre mesi. Se l’Accordo di Distribuzione Commerciale prevede una clausola di magazzino fisso, oltre al diritto del distributore a rispettare i limiti sopra menzionati, è anche previsto nella Legge nº 6.729 che:
i) in relazione ad autoveicoli, camion e trattori: per ciascun periodo di sei mesi, deve esserci una comparazione tra le sopra citate “quote di autoveicoli ” previste nell’articolo 7° della Legge n°6.729 e le condizioni di mercato del distributore in questo periodo, così come lo sviluppo di
Nell'articolo 12 della Legge n° 6.729, c'è una disposizione che proibisce al distributore di vendere veicoli nuovi a terzi che non siano consumatori finali (vendita per rivendita). Ciò si deve al fatto che la legge non ammette trattative a scopo di rivendita, tranne nei casi determinati qui a seguito: (i) trattative tra distributori collegati allo stesso produttore limitati al 15% e al 10% della quota degli autoveicoli , dei camion e di altri veicoli rispettivamente; (ii) commercio internazionale.
Inoltre, nei termini della Legge n° 6.729, il produttore è obbligato a preservare l'uguaglianza dei prezzi e dei pagamenti tra tutti i distributori, che sono invece liberi di stabilire i propri prezzi ai consumatori.
Nonostante il rispetto dovuto all'area operativa del distributore da parte del produttore, quest'ultimo può effettuare vendite dirette di autoveicoli nei seguenti casi:
a) indipendentemente dalla performance o dalla richiesta del distributore: (i) per l'Amministrazione Pubblica o Rappresentanza Diplomatica, (ii) per consumatori considerati "compratori speciali" dalla Convenzione di Categoria;
b) tramite i distributori: (i) per l'Amministrazione Pubblica o Rappresentanze Diplomatiche, (ii) per proprietari di autoveicoli a motore, (iii) per consumatori considerati compratori speciali dalla Convenzione di Categoria, quando richiesto da un Distributore specifico.
Ad ogni modo, il livello delle vendite dirette e la sua ripercussione sulla quota dei veicoli dei distributori deve sempre essere previsto dalla Convenzione di Categoria, ed è espressamente proibito praticare qualsiasi tipo di atto lesivo che possa portare alla subordinazione del
trattative, con il proposito di ridurre il suo limite minimo di magazzino; ii) in caso di alterazioni nei prodotti o di sospensione di consegna degli stessi: il produttore deve essere obbligato, nel periodo massimo di un anno, a partire dall’evento, per riacquistare lo stock di ricambi auto (eccetto gli accessori) al prezzo attuale offerto a tutti i distributori o, alternativamente, sostituendo con nuovi prodotti a scelta del distributore. distributore o interferenza nella sua amministrazione. Secondo l'articolo 1° e 18 della Legge n°6.729, la Convenzione di Categoria anteriormente menzionata è inerente all'accordo di distribuzione e può essere definita come un Accordo Generale che deve essere messo in pratica dalle entità civili, rappresentando i fabbricanti, e la rispettiva categoria nazionale dei distributori. Allo stesso modo questa Convenzione di categoria avrà forza di legge tra le parti, così come potere di regolamentare le relazioni tra contraenti in accordo con la Legge n° 6.729, alla quale è subordinata.
Inoltre, secondo la Legge n°6.729, tutti gli accordi di distribuzione commerciale devono sempre essere scritti in forma standard, e il loro contenuto deve rispettare gli articoli 20 e 21, che prevedono che i termini dell'accordo debbano sempre avere le seguenti caratteristiche:
(i) specificazione del prodotto; (ii) definizione dell'area operativa; (iii) distanza minima tra gli stabilimenti dei distributori; (iv) quote dei distributori; (v) requisiti in relazione a: condizione finanziaria, amministrazione, strumenti, personale specializzato, servizi e capacità tecniche dei distributori; (vi) durata indeterminata dell'accordo che può essere estinto solo nei termini della Legge n°6.729, eccetto la possibilità di durata iniziale di almeno cinque anni.62 Infine, gli Accordi di Distribuzione Commerciale, possono essere terminati al verificarsi degli eventi seguenti: (i) per consenso di entrambe le parti; (ii) per la rimessa di espressa notifica sopra menzionata, nel caso di accordo iniziale di cinque anni; (iii) per l'iniziativa della parte adempiente, nel caso di rottura del contratto, per infrazione della Convenzione di Categoria o della Legge n°6.729.63
62 Dopo i quali l’accordo sarà automaticamente trasformato a durata indeterminata, dal momento che una notifica scritta del termine non sia rimessa all’altra parte, almeno centottanta giorni prima del termine.
63 È anche previsto nell’articolo 22 della Legge nº 6.729 che il termine basato sugli eventi sopramenzionati deve sempre essere preceduto da sanzioni previe e graduali. Anche in caso di termine del contratto, le parti devono avere garanzia del periodo minimo di centoventi giorni dopo la rottura, affinché siano concluse le operazioni pendenti.
Tuttavia, se il produttore rimette al distributore la notifica scritta per il termine del menzionato accordo iniziale di cinque anni, secondo l'articolo 23 della Legge n°6.729, il produttore è obbligato a: (i) comprare lo stock intero di veicoli e pezzi offerti ai distributori nel giorno del pagamento di tale ri-acquisizione; (ii) comprare tutti gli strumenti, macchinari, attrezzi e installazioni (eccetto la proprietà immobiliare) per il suo prezzo di mercato, dal momento che l'acquisizione sia stata determinata dal produttore o non abbia sofferto opposizione da parte di quest'ultimo, dopo notifica scritta del distributore su tali acquisizioni. D'altra parte se il distributore rimette la notifica prevista nell'articolo 21 della Legge n°6.729, il produttore non avrà diritto a nessun indennizzo.
In relazione all'Accordo di Distribuzione Commerciale di durata indeterminata, le conseguenze del suo termine sono previste alle sezioni da 24 a 27 della Legge n°6.729, come:
a) termine causato dal produttore: (i) il produttore deve riacquistare lo stock intero di nuovi autoveicoli e ricambi auto del distributore al prezzo offerto ai consumatori nel giorno del termine; (ii) il produttore deve comprare tutti gli strumenti, macchinari, attrezzi e installazioni (eccetto la proprietà immobiliare) al prezzo di mercato; (iii) il produttore deve anche pagare indennizzo al distributore corrispondente al 4% del suo ultimo fatturato lordo di beni e servizi proiettati per i successivi diciotto mesi, più tre mesi, per un periodo di cinque anni di durata del contratto, basato sugli ultimi due anni anteriori al termine.ea
b) termine causato dal distributore: il distributore deve pagare indennizzo corrispondente al 5% del valore totale di tutte le merci che abbia acquisito negli ultimi quattro mesi precedenti al termine.
Indipendentemente da quale delle parti richieda il termine, devono
64 Il produttore deve quindi pagare al distributore un indennizzo aggiuntivo, se previsto nell’Accordo di Distribuzione Commerciale o nella Convenzione di Categoria. essere pagati tutti i valori dovuti alla parte in buona fede fino a sessanta giorni contati in seguito al giorno del termine dell'accordo.
21,2,2 Contratti di Distribuzione Ordinaria
Contrariamente agli Accordi di Distribuzione Commerciale, i cosiddetti contratti di distribuzione ordinaria non hanno una specifica legge di riferimento per regolare i rapporti tra i contraenti, essendo tali rapporti definiti dalle disposizioni generali che si trovano nel Codice Commerciale Brasiliano del 1850 e nel Codice Civile Brasiliano.65 Per questo, i contraenti sono liberi di regolare le proprie relazioni quasi esclusivamente attraverso il contratto, osservando le già menzionate norme generali sugli obblighi come previsto nel Codice Commerciale e Civile.66
65 Articoli dal nº 710 al 721, comuni al contratto di Agenzia e Distribuzione.
66 Quindi, se il contratto non prevede esplicitamente la durata, c’è la presunzione legale che il periodo sia indeterminato e che il termine sia possibile in qualsiasi momento, tramite una semplice notifica di novanta giorni.

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