Come fare business in Brasile: Legislazione per investire
16-Telecomunicazioni in Brasile
Pubblicato da Consulente Online, Last modified by Consulente Online il 23 luglio 2019 09:34 PM


16.1 Storia delle Telecomunicazioni in Brasile
La Legge n° 4.117, del 27.8.1962, ha aggiornato il Codice Brasiliano delle Telecomunicazioni (CBT), che ha disciplinato per più di 35 anni i servizi di telecomunicazione su tutto il territorio nazionale e ha autorizzato la creazione della Empresa Brasileira de Telecomunicações S.A. (Embratel).
La Legge n° 5.792, del 11.7.1972, ha autorizzato la creazione di una società ad economia mista denominata Telecomunicações Brasileiras S.A. (Telebras) con la finalità, tra le altre, di promuovere, attraverso sussidiarie e associate, l'implementazione e la gestione dei servizi pubblici di telecomunicazione in Brasile e all'estero. La Telebras, le sue sussidiarie e associate, formano il sistema Telebras, includendo la Embratel, da essa incorporata.
Nel 1995, è iniziato il processo di liberalizzazione del mercato brasiliano delle telecomunicazioni, con la promulgazione dell'Emendamento Costituzionale 8/95, del 15.8.1995, tramite il quale il Governo Federale può permettere l'utilizzo di tutti i servizi di telecomunicazione da parte delle compagnie private, tramite rilascio di autorizzazione, concessione o permesso.
In seguito, la Legge n° 9.265, del 19.7.1996 (Legge Minima), ha deregolamentato e liberalizzato i servizi a valore aggiunto, ha reso flessibile le condizioni per l'utilizzo dei satelliti e dei servizi di telecomunicazione non aperti al pubblico e ha organizzato il processo di gara d'appalto per la Banda B del Servizio di Telefonia Mobile Cellulare (SMC).
Nel 1997, è stata promulgata la Legge n° 9.472, del 16.7.1997 (Legge
Generale delle Telecomunicazioni, LGT), che ha dato origine all'Agenzia Nazionale delle Telecomunicazioni (Anatel) e ha stabilito i criteri per la privatizzazione delle concessionarie statali, così come altre regole di liberalizzazione e competizione nel mercato delle telecomunicazioni.
La LGT stabilisce che le reti devono essere organizzate come vie integrate di libera circolazione, imponendo l'interconnessione obbligatoria tra tutte le reti dei servizi di interesse collettivo, garantendo l'operatività integrata e subordinando il diritto di proprietà delle medesime all'obbligo di utilizzarle per servizi di interesse sociale. In questo senso, l'interconnessione è uno strumento importante di convergenza.
La LGT contiene anche una definizione legale dei Servizi a Valore Aggiunto (VAS value-added service) che stabilisce espressamente che tali servizi non sono servizi di telecomunicazioni. La società che presta servizi a valore aggiunto viene considerata come utilizzatrice della rete di telecomunicazioni che fornisce supporto ai servizi aggiuntivi offerti dalla società in oggetto.
Così, ad eccezione dei servizi di trasmissione di dati, qualsiasi servizio Internet è fuori dalla competenza della Anatel, e la relativa gestione è libera da qualsiasi carico normativo.
A metà del 1998, è stata effettuata una risistemazione completa del Sistema Telebras, compreso il processo di privatizzazione delle società che lo componevano e conseguente spostamento del grande flusso di investimenti per l'espansione dei servizi di telecomunicazioni verso le nuove tecnologie.
Per effetto della concorrenza sul mercato della telefonia fissa, il servizio di rete telefonica commutata (STFC) ha comportato tre diverse modalità di servizio, oggetto di assegnazioni differenziate. Il territorio nazionale è stato suddiviso in quattro aree di azione denominate Regioni e il numero di concorrenti ammessi a ciascuna modalità di servizio, dalla privatizzazione fino al 31.12.2001, è rimasto limitato a due società per Regione, la concessionaria e la rispettiva società-specchio, (Piano Generale delle Assegnazioni, PGO, approvato dal Decreto n° 2.534, del 2.4.1998).
La prestazione dei servizi di telefonia locale è stata attribuita a una concessionaria e a una società specchio (duopolio) in ciascuna delle aree di attuazione corrispondente alle Regioni I, II o III. La prestazione dei servizi su vasta scala nazionale è stata assegnata a due società "regionali" (la concessionaria e la società specchio) in ciascuna delle Regioni I, II e III, e a due società "nazionali" (la concessionaria e la società specchio), per attuazioni su tutto il territorio nazionale, costituendo la Regione IV. La prestazione dei servizi su vasta scala internazionale è di competenza delle due società nazionali, che possono avanzare chiamate su tutto il territorio nazionale o Regione IV.
Il duopolio, caratteristica distintiva di questa prima fase di apertura delle telecomunicazioni, aveva come obiettivo il consolidamento sul mercato prima dell'apertura alla libera concorrenza, attuata nel 2002. Durante il periodo di transizione tra la privatizzazione delle società del Sistema Telebras e la liberalizzazione totale dei mercati della telefonia fissa e mobile, la competizione consisteva nella disputa tra le concessionarie e le società specchio nella telefonia fissa, e tra le concessionarie attuanti nelle sottofasce di frequenza della Banda B e della Banda A e B per la telefonia cellulare.
A partire dal 2002, è iniziata la seconda fase della liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni brasiliano, che ha rimosso il limite al numero dei prestatori di servizio, restando sempre valida l'imposizione delle restrizioni giuridico-amministrative per i casi eccezionali di impossibilità tecnica o di possibilità del compromissione della prestazione di servizio di interesse collettivo a causa dell'eccesso di concorrenti.
16.2 Lo sviluppo della Telefonia Cellulare
L'utilizzo dei servizi di telefonia mobile è iniziata con gli operatori del Sistema Telebras (nella sottofascia di frequenza chiamata Banda A). La sua organizzazione come servizio mobile cellulare (SMC) compare nel 1996, in seguito all'Emendamento Costituzionale n° 8/95, con obiettivo di privatizzazione della Banda B.
Inizialmente gestito attraverso la concessione, con piena vigenza della LGT, l'SMC è passato ad essere gestito esclusivamente in regime privato, tramite ottenimento previo dell'autorizzazione. La promulgazione della LGT ha dato origine alla sostituzione dei regolamenti, norme e altre regole vigenti per la regolamentazione redatta dalla Anatel, la cui implementazione è avvenuta in modo graduale dal 2000, con le norme di Servizio Mobile Personale (SMP).
Tra il 2001 e il 2003, sono state indette aste per tre nuove autorizzazioni di SMP per regione, corrispondenti alla Banda C, D ed E. Le società interessate potevano acquisire autorizzazioni in ciascuna delle tre regioni, essendo vietata l'acquisizione di più di un'autorizzazione nella stessa area di prestazione.
Qualsiasi società costituita sotto le leggi brasiliane e controllata da holding brasiliana, anche se sotto controllo straniero, può detenere autorizzazione di SMP.
Le nuove regole che allargano le aree di prestazione di servizio danno opportunità di fusioni e incorporazioni tra gli operatori. In Brasile, la telefonia mobile sta crescendo rapidamente, con predominanza del servizio mobile prepagato. Attualmente, la tecnologia più utilizzata è il Global System for Mobile Communications (GSM), seguito dal Code Division Multiple Access (CDMA) e dal Time Division Multiple Access (TDMA).
16.3 L’organo regolatore delle Telecomunicazioni
L'organo regolatore delle telecomunicazioni, l'Agenzia Nazionale per le Telecomunicazioni (Anatel), ha indipendenza amministrativa, assenza di subordinazione gerarchica e autonomia finanziaria.
Di base la Anatel è competenza per: (i) emanare norme sull'assegnazione, la prestazione e lo sfruttamento dei servizi di telecomunicazione in regime pubblico (servizio universale); (ii) fissare, controllare e assistere la struttura finanziaria relativa a ciascuna modalità di servizio prestato in regime pubblico; (iii) redigere e gestire contratti di concessione; (iv) emanare regole sulla prestazione di servizi di telecomunicazione in regime privato; (v) controllare, prevenire e reprimere le infrazioni contro l'ordine economico relativamente alle telecomunicazioni, senza pregiudicare la competenza definitiva del Consiglio Amministrativo di Difesa Economica (Cade); (vi) amministrare lo spettro di radiofrequenze e l'utilizzo di orbite per i satelliti; (vii) definire le modalità di servizio in funzione della finalità, dell'ambito di prestazione, della forma, del mezzo di trasmissione, della tecnologia impiegata e di altri attributi; e (viii) controllare la prestazione dei servizi e applicare sanzioni amministrative a coloro che infrangono le norme sulle telecomunicazioni.
16.4 Legge Generale sulle Telecomunicazioni (LGT)
Il Codice Brasiliano per le Telecomunicazioni è stato revocato dalla Legge Generale sulle Telecomunicazioni (LGT), tranne per l'ambito penale e le norme relative alla radiodiffusione che tale legge non tratta.
La LGT dispone in materia di: (i) organizzazione dei servizi di telecomunicazione; (ii) creazione e funzionamento dell'organo regolatore; e (iii) principi fondamentali di Diritto delle Telecomunicazioni.
I servizi di telecomunicazione devono essere organizzati in termini che siano favorevoli alla libera, ampia e giusta competizione tra le imprese che li realizzano, applicando al settore le norme generali di protezione dell'ordine economico, vietando la pratica di atti, da parte dei prestatori di servizi, che possano pregiudicare, in qualsiasi modo, la libera concorrenza e la libera iniziativa.
La LGT definisce l'interconnessione come il collegamento tra reti di telecomunicazione funzionalmente compatibili, in modo che gli utilizzatori di una delle reti possano comunicare con gli utilizzatori dei servizi di un'altra rete o accedere ai servizi in essa disponibili. L'interconnessione deve essere regolata da un accordo, formalizzato con contratto liberamente negoziato tra gli operatori interessati. In mancanza di accordo tra gli interessati, la LGT ammette l'assorbimento della rete solo da parte della Anatel, su richiesta di uno degli interessati.
16.5 Regime dei Servizi di Telecomunicazione
L'organizzazione del settore delle telecomunicazioni si basa su un sistema di limiti e di restrizioni imposti agli operatori di servizi di telecomunicazione. L'utilizzo di qualsiasi servizio o rete di telecomunicazione dipende dal previo ottenimento dell'autorizzazione da parte della Anatel, con l'eccezione di situazioni specifiche per le quali basta una mera comunicazione ad Anatel. Le assegnazioni sono così concesse secondo le differenti modalità di servizi definite da Anatel.
Di conseguenza, l'utilizzo dei servizi di telecomunicazione può solo avvenire tramite previa (i) concessione o permesso; (ii) autorizzazione; o (iii) comunicazione ad Anatel.
La LGT prevede due criteri di classificazione dei servizi. Il primo consiste nello scopo dell'offerta commerciale di servizi, che si classifica in: (i) servizi di interesse collettivo e (ii) servizi di interesse ristretto.
I servizi di interesse collettivo sono quelli la cui prestazione deve essere offerta dalla prestatrice del servizio a qualsiasi interessato alla fruizione, in condizioni non discriminatorie, tramite semplice "adesione". A loro volta, i servizi di interesse ristretto sono quelli destinati ad uso proprio dell'offerente od offerti a determinate classi di utilizzatori, selezionate, a discrezione dell'operatore.
Il secondo criterio di classificazione della LGT stabilisce due classi di servizio secondo il regime giuridico della prestazione: servizi pubblici e servizi privati.
I servizi di telecomunicazione prestati in regime pubblico sono quelli per i quali esistenza, universalità e continuità sono assunte dall'Unione come obbligo o competenza propria. Il servizio di telefonia fissa commutata offerto commercialmente al pubblico in generale, o STFC, è l'unico servizio di telecomunicazione stabilito dalla LGT come obbligo legale dall'Unione. Così l'unico servizio pubblico di telecomunicazione soggetto agli obblighi di universalità e di continuità è il STFC destinato all'utilizzatore finale. Tale competenza dell'Unione deve essere realizzata tramite delega attraverso il contratto di concessione.
Il servizio di telecomunicazione prestato in regime privato è quello nel quale la prestazione del servizio deriva dall'esercizio del diritto di libera iniziativa economica del settore privato, tramite semplice autorizzazione della Anatel e con mera esigenza di obblighi di espansione e di supporto clienti.
La concessione dei servizi è l'oggetto del contratto amministrativo sottoscritto dalla Anatel, attraverso una gara d'appalto, senza carattere di esclusività, sottoponendo le concessionarie, le cui entrate derivano dalla riscossione delle tariffe degli utilizzatori, ai rischi d'impresa. Il limite massimo della concessione è di 20 anni e potrà essere rinnovato o prorogato un'unica volta, per la stessa durata. Nel gennaio del 2006, i contratti di concessione allora in vigore furono rinnovati e saranno rivisti ogni cinque anni dalla Anatel, al fine di stabilire nuove modifiche, obiettivi di universalità e di qualità.
Le tariffe del STFC nel regime pubblico sono soggette a un limite massimo. La Anatel potrà obbligare la concessionaria al regime di libertà tariffaria, in caso sia constatata l'esistenza di un'ampia ed effettiva competizione tra i prestatori del servizio.
Di conseguenza, anche il STFC può essere attuato da fornitori in regime privato (non concessionarie), non soggetti agli obiettivi di universalità.
L'utilizzo dei servizi in regime privato ha come base i principi costituzionali dell'attività economica e della libera e ampia competizione tra prestatori di servizi, a tutela dei diritti del consumatore e dello sviluppo tecnologico e industriale del settore.
I prezzi richiesti dai prestatori di servizio in regime privato sono liberi, saranno però represse le pratiche che pregiudicano la competizione e attuano un abuso di potere economico.
La gestione dei servizi in regime privato dipende dalla previa autorizzazione da parte della Anatel e comporta il diritto di uso delle radiofrequenze associate. Non c'è limite al numero di autorizzazioni assegnabili dall'Anatel per l'utilizzo dei servizi in regime privato, salvo nei casi di limiti tecnici o di compromissione della modalità di prestazione del servizio di interesse collettivo a causa dell'eccesso di concorrenti. In questi casi eccezionali per i quali è necessario limitare il numero delle autorizzazioni per il servizio, l'assegnazione dell'autorizzazione deve essere preceduta dalla gara d'appalto, con la stessa modalità di assegnazione delle autorizzazioni per il SMP.
Il diritto d'uso delle radiofrequenze, a carattere esclusivo o meno, dipende dalla previa approvazione della Anatel, tramite autorizzazione, vincolata alla concessione o autorizzazione per l'utilizzo del servizio di telecomunicazione. Per i servizi offerti in regime pubblico, il diritto d'uso della radiofrequenza ha lo stesso limite di vigenza della concessione al quale è associato. Tuttavia per l'autorizzazione per l'utilizzo del servizio, in regime privato, il termine di vigenza del diritto d'uso della radiofrequenza è di 20 anni, prorogabile un'unica volta per la stessa durata. Il diritto d'uso della radiofrequenza può essere trasferito solo quando viene trasferita anche l'approvazione al quale è vincolato.
Recentemente, la Anatel ha pubblicato il nuovo regolamento per il STFC, nel quale si fa particolare attenzione ai diritti dei consumatori, prima trattati solo dal Codice di Difesa del Consumatore (CDC). Per quel che concerne gli utilizzatori del SMP, secondo le regole elencate dalla Anatel, i diritti base che compongono il CDC saranno oggetto di regolamentazione specifica.
16.6 Il Trasferimento di Controllo delle Società di Telecomunicazione
Il trasferimento di controllo dei prestatori di servizi di telecomunicazioni in Brasile è regolato dalla LGT. La Anatel, mirando a favorire la competizione effettiva e impedire la concentrazione economica sul mercato, può stabilire restrizioni, limiti o condizioni rispetto all'ottenimento e al trasferimento delle concessioni e delle autorizzazioni dei servizi. Una regola che merita attenzione in materia di controllo previo delle fusioni e delle incorporazioni è la Risoluzione 101/99 della Anatel, che stabilisce criteri e concetti che mirano a eliminare il controllo e il trasferimento di controllo che possa favorire la concentrazione economica sul mercato.
Nei termini di questo dispositivo legale, si definisce controllante la persona, giuridica o fisica, che, direttamente o indirettamente: (i) partecipi o indichi persona o membro del Consiglio di Amministrazione, della Dirigenza o di un organo con potere equivalente, di un'altra società o di una sua controllata; (ii) abbia diritto di veto statale o contrattuale in qualsiasi materia o delibera dell'altra società; (iii) possieda poteri sufficienti per impedire il verificarsi del quorum qualificato di insediamento o di delibera richiesta, secondo quanto previsto dallo statuto o dal contratto, in relazione alle delibere dell'altra società; o (iv) detenga azioni dell'altra società, di tipologia tale che assicuri il diritto di voto a distanza.
Inoltre, la Risoluzione dispone che una società è considerata collegata ad un'altra se ne detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% della partecipazione del capitale votante, o se il capitale votante di entrambe sia detenuto, direttamente o indirettamente, per almeno il 20% dalla stessa persona giuridica o fisica.
La suddetta Risoluzione stabilisce anche che la contrattazione giuridica derivante dalla cessione parziale o totale, da parte della controllante, del controllo della prestatrice di servizi caratterizzerà il trasferimento di controllo.
Infine, si noti che qualsiasi alterazione nel quadro societario della società che possa caratterizzare il trasferimento di controllo dovrà essere sottoposta, precedentemente, all'Anatel, soprattutto quando: (i) la controllante o uno dei suoi consociati si ritiri o passi a detenere partecipazione inferiore al 5% del capitale votante della prestatrice o di una sua controllata; (ii) la controllante smetta di detenere la maggior parte del capitale votante della società e (iii) la controllante, tramite qualsiasi accordo, ceda, integralmente o parzialmente, a terze parti i poteri per la gestione effettiva delle attività della società.
16.7 Tributi per il Settore delle Telecomunicazioni
La Legge n2 9.998, del 17.8.2000, ha istituito un FondodiUniversalizzazione dei Servizi di Telecomunicazione (Fust), il cui obiettivo è fornire le risorse destinate ad assorbire il costo esclusivamente attribuibile al soddisfacimento degli obblighi di universalizzazione dei servizi pubblici di telecomunicazione che non possano essere recuperate con l'utilizzo efficiente del servizio. Gli operatori sono passati, a partire dal 2001, ad allocare l'1% del proprio utile lordo derivante dalla prestazione di servizi di telecomunicazione, al finanziamento del suddetto fondo, escludendo l'imposta sulle Operazioni relative alla Circolazione di Merci e sulla Prestazione di Servizi di Trasporto Interstatale, Inter-municipale e di Comunicazione (ICMS), il Programma di Integrazione Sociale (PIS) e il Contributo per il finanziamento della Sicurezza Sociale (COFINS).
Allo scopo di impedire l'incidenza cumulativa dei contributi al Fust sui servizi di telecomunicazione che si integrano alla catena produttiva del servizio prestato all'utilizzatore finale, la Legge del Fust ha stabilito, come base di calcolo dei contributi dovuti, le entrate derivanti dai servizi di telecomunicazione prestati all'utilizzatore finale, stabilendo l'esenzione fiscale sulle entrate di interconnessione e su quelle derivanti dall'utilizzo industriale delle linee dedicate. Nel frattempo, tale esenzione legale è stata oggetto di interpretazione da parte della Anatel attraverso un metodo di simulazione che stabilisce che qualsiasi tipo di entrata derivante da prestazione di servizi di telecomunicazione va a integrare la base di calcolo del Fust. Tale interpretazione viene dibattuta sia nella sfera amministrativa che in quella giuridica, e il risultato di tale dibattito avrà impatto su tutti gli operatori del settore delle telecomunicazioni.
Il Fondo di Controllo delle Telecomunicazioni (Fistel) è stato creato con la Legge n° 5.070, del 7.7.1966, ed è destinato a trovare le risorse per coprire le spese fatte dalla Anatel nell'esecuzione dei controlli sui servizi di telecomunicazione. Tutte le concessionarie, con permesso e autorizzazione a svolgere servizi di telecomunicazione e d'uso della radiofrequenza, devono pagare la Tassa di Controllo per l'Installazione nel momento dell'emissione del certificato di licenza per il funzionamento delle stazioni, il cui valore è stabilito dalla Anatel e varia in funzione del numero di antenne e di strumenti in uso. Oltre a ciò, sono soggette al pagamento della Tassa di Controllo di Funzionamento, che è dovuta annualmente e il cui valore equivale al 33% dei valori fissati per la Tassa di Controllo dell'Installazione.
La Legge n° 1.0052, del 28.11.2000, ha instituito, a sua volta, il Fondo per lo Sviluppo Tecnologico delle Telecomunicazioni (Funttel). Tale fondo è stato creato con budget iniziale di R$100 milioni, provenienti dal Fistel. Il fondo riceve, così, lo 0,5% delle entrate lorde derivanti dalla prestazione dei servizi di telecomunicazione, oltre all'1% della raccolta effettuata da istituzioni autorizzate derivanti da partecipazioni realizzate attraverso contatto telefonico. La sua finalità è il finanziamento delle ricerche tecnologiche nell'ambito delle telecomunicazioni sviluppate da piccole e medie imprese, in modo da ampliare la competitività dell'industria brasiliana delle telecomunicazioni.
Sui servizi di telecomunicazione incide anche l'ICMS, imposta statale sulla comunicazione prevista dalla Costituzione Federale.
16.8 Incentivi
La legislazione brasiliana ha istituito diversi incentivi per lo sviluppo dei prodotti relazionati ai servizi di telecomunicazione, tramite l'adozione di strumenti specifici di politica creditizia, fiscale e doganale.
In questo senso, il Governo brasiliano, nonostante abbia praticamente eliminato uno dei suoi regimi speciali di importazione, o ex-tariffario, mantiene benefici fiscali per diversi componenti destinati all'area delle telecomunicazioni, che precedentemente erano soggetti ad aliquote sui dazi all'importazione fino al 16%.
La Legge n° 10.176, del 11.1.2001, ha esteso il beneficio di esenzione dall'Imposta sui 12rodotti Industrializzati (1121) ai beni in essa previsti fino al 31.12.2000. Per i fatti accaduti in seguito a questa data è stata applicata una riduzione della percentuale della IPI fino al 31.12.2019, quando tale imposta sarà eliminata.
La Legge n° 12.715/12, frutto della conversione della Misura Provvisoria 563/12, che ha come obiettivo lo stimolo all'economia nazionale, ha stabilito incentivi per la strumentazione e le reti di telefonia e per la banda larga. La legge prevede la riduzione nella riscossione del Fondo di Controllo delle Telecomunicazioni (Fistel) per gli strumenti di comunicazione tra macchine, conosciuto come M2M. Oltre a questo, amplia l'esenzione della IPI, COFINS e PIS/ PASEP alla vendita della strumentazione per: (i) promozione digitale nelle scuole, Programma Un Computer per Alunno (PROUCA) e il Regime Speciale di Incentivi al Computer per Fini Educativi (REICOMP); e (ii) implementazione, ampliamento o modernizzazione delle reti di telecomunicazione che supportano l'accesso a Internet a banda larga, Regime Speciale di Tributi del Programma nazionale di Banda Larga per l'Implementazione delle Reti di Telecomunicazione (REPNBL-Redes). La legge dispone l'esenzione totale delle aliquote dei contributi per il PIS/PASEP e per la COFINS per smartphone e rete dati, così come sul regime speciale di tributi per l'implementazione delle reti di telecomunicazione, che sarà regolamentato dal Ministero delle Comunicazioni.
16.9 Il Futuro dei Servizi di Telecomunicazione
Allo scopo di spingere la competizione, la Anatel ha redatto nuove regole per il servizio di telefonia fissa commutata, per la gestione industrializzata delle linee dedicate e per l'adozione del documento di separazione e allocazione dei conti, introducendo nel settore delle telecomunicazioni brasiliano il concetto di significativo potere di mercato (PMS).
È garantita l'imposizione di altri obblighi ex ante le concessionarie, così come il dovere di costruire reti in località nelle quali la concessionaria non abbia disponibilità. L'agenzia ha annunciato che regolamenterà la numerazione, la portabilità, la rivendita e la possibilità di nuovi usi della tecnologia, così come WLL (Wireless Local Loop), TV via cavo e PLN (Power Line Networks), con nuovi modelli di trattativa.
Un'altra priorità del Governo brasiliano consiste nel trovare soluzioni a questioni giuridiche che impediscono l'utilizzo delle risorse del Fust, o che includono un'alterazione della LGT.
Diversi progetti di legge sono al vaglio del Congresso Nazionale, allo scopo di armonizzare la legislazione della TV via cavo e della radiodiffusione, per promuovere il settore digitale.
Ha suscitato un intenso dibattito sociale tra i prestatori di servizi di telecomunicazioni, la norma costituzionale che prevede restrizioni al capitale straniero adottabile dalle società di radiodiffusione, soprattutto per l'inclusione di tale clausola nei rinnovati contratti di concessione; clausola per la quale le prestazioni e le funzionalità considerate dalla Anatel inerenti e complementari alla piattaforma di STFC devono rispettare la restrizione al capitale straniero stabilita dalla Costituzione Federale per la radiodiffusione.
Il Congresso Nazionale sta valutando un progetto di legge relativo ai poteri delle agenzie regolatrici che può alterare significativamente i poteri della Anatel in relazione alla competenza per l'assegnazione dei servizi di telecomunicazione e per il controllo e la prevenzione delle infrazioni all'ordine economico.

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